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Alimentazione, come riconoscere il marchio di qualità: DOP, IGP, STG, DOC, DOCG, IGT



I prodotti con marchio di qualità sono sicuramente quelli più cari, più costosi: ecco perché per non incorrere il fregature, occorre però conoscere cosa stiamo per acquistare.

Partiamo dalla Denominazione di origine protetta (DOP), un riconoscimento che viene assegnato ai prodotti agricoli ed alimentari, il cui processo produttivo avviene rigorosamente in un ambito territoriale ristretto e secondo procedure standardizzate. Un esempio illustre: il Grana Padano. o ancora il gorgonzola, il prosciutto San Daniele.

Il marchio Indicazione geografica protetta (IGP) si riferisce al nome di una regione o di un luogo determinato da cui prende origine un prodotto. Il prodotto IGP di una regione deve essere: originario di questa regione e rappresentare una qualità o una caratteristica attribuibile rigorosamente a questa regione. Esempi illsutri: le arance rosse di Sicilia, la Bresaola della Valtellina, lo speck dell'Alto Adige.

Il marchio Specialità tradizionale garantita (STG) si riferisce a prodotti ottenuti secondo una procedura standardizzata e tipica di una tradizione: non è necessaria l'appartenenza geografica al territorio. Un esempio: la mozzarella.

Per i vini conosciamo i marchi DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita): si tratta di vini ottenuti da uve provenienti da zone ricche di vigneti, con procedure standardizzate e rigide e sottoposte a esami chimici e organolettici. Eistono poi vini ad indicazione Geografica Tipica (IGT) che devono provenire almeno all'85% da uve raccolte nella zona geografica di cui possiedono il nome.

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